Mortirolo

Eccoci qua con un’altra meta motociclistica; il Mortirolo una delle mete che tutti i motociclisti, scooteristi, ciclisti e viandanti conoscono. Oggi, solo io e Annamaria, in assenza dei soliti compagni di viaggio, ci avventuriamo in questa zona delle alpi Retiche.
Partendo dalla ns amata Franciacorta, dimentichiamo le bollicine e riempiamo il serbatoio di benzina e via per il lago di Iseo. Decidiamo di percorrere la vecchia strada sulla sponda bresciana; ci lasciamo alle spalle il lago a Pisogne e prendiamo la superstrada fino al termine della stessa al ponte in ferro che segnala il bivio per il passo del Vivione.
NB da qui in poi con molta attenzione cercate il panificio FORMIS Località Bettolino 3, 25040 Berzo Demo, Italia, sosta obbligatoria per la colazione! Dolce e salato di ottima qualità. Brioche, pizza e focaccia dolce con l’uvetta assolutamente approvate. Purtroppo ci siamo limitati a questo ma il bancone dei loro prodotti era davvero molto invitante.

Ora ci godiamo la parte alta della Valcamonica, con prati verdi e il fiume Oglio che ci accompagna spumeggiante. Superiamo Edolo e prestando molto attenzione, cerchiamo sulla ns sx l’inizio della salita al passo Mortirolo. Eccola, ma prima una breve descrizione.

Si tratta di una strada stretta e poco frequentata, in quanto è l’alternativa del passo dell’Aprica per raggiungere Bormio e la parte alta della Valtellina provenendo dal bresciano.
Ho scoperto, leggendo Wikipedia, che il nome “Mortirolo” si rifà ai morti ed ai combattimenti della prima guerra mondiale; mentre la seconda guerra mondiale fu teatro di scontri tra i partigiani e le truppe tedesco-fasciste in ritirata verso il Trentino. Il percorso ricalca le vecchie strade militari della prima guerra mondiale. Geograficamente, il passo del Mortirolo tocca 1.852, è conosciuto anche con il nome passo della Foppa, e si colloca nelle Alpi Retiche meridionali, in Lombardia e mette in comunicazione la Valtellina con la val Camonica. Ovviamente anche la valle che lo ospita si chiama valle del Mortirolo.


Rieccoci qua, dimenticato il pastificio Formis, oltrepassato Edolo e trovato il bivio, inizia la salita. Campi verdeggianti solcati e divisi dai tornanti e con il sottofondo i campanacci delle mucche. Ci si immerge in una natura spettacolare. Ci si ferma per qualche foto e poi di nuovo in sella. Ci fermiamo in una trattoria dove sono parcheggiati scooter, moto e biciclette. Ci servono un piatto locale assai buono e con cortesia e il prezzo è giusto.

Eccoci al passo, la nostra meta, stendiamo la nostra coperta, amica dei nostri viaggi e risposiamo una mezzora. Dopo le solite foto di rito con i vari cartelli e paesaggi, torniamo sul tracciato già percorso e al primo bivio prendiamo per Corteno Golgi, . Strada immersa in una pineta, ma purtroppo segnata dai fortissimi venti che l’hanno devastata lo scorso inverno. La discesa è lunga ma bella. Arriviamo a Corteno Golgi e scendiamo a Edolo. Riprendiamo la ns via di casa e ci rendiamo conto di essere stati ospiti di una natura montana assai diversa dalla ns Pianura Padana, ma pur sempre una meravigliosa Italia.
Buona strada.

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