Passo dello Stelvio 2758 mt in moto.
È considerata una delle strade più pericolose al mondo.
Le foto dello Stelvio che riassumono una delle esperienze fondamentali per ogni scooterista o motociclista che si rispetti.
Se non sai di cosa parlo allora clicca qui per vedere la pagina di Wikipedia per capire di cosa si parla. Haimè!
Il Passo dello Stelvio è uno dei luoghi di pellegrinaggio motociclistico più famosi al mondo. Tecnicamente il passo più alto d’Italia e il secondo d’Europa, praticamente uno spettacolo unico. Non vi è rispetto per i deficienti, gli sbruffoni e i fighetti, ma ci sono, solo per chi sale e arriva, saluti, sorrisi e soprattutto rispetto. Non è importante con cosa sei salito moto, scooter, bici l’importante è esserci riuscito. E’ un classico farsi ritrarre davanti al cartello PASSO DELLO STELVIO 2758 ed è un classico salutare complimentandosi.
Gli 84 tornanti fanno di te un “mitico” e il pellegrinaggio al più duro valico alpino ti riempie di orgoglio perché tu lo puoi raccontare e puoi dire IO CI SONO STATO e tu?
Stelvio 2758 valico x scooter e moto
Il passo dello Stelvio 2758 mslm è il secondo valico automobilistico più alto d’Europa.
La strada che lo percorre è la famosa SS 38.
Dal punto di vista geomorfologico il passo divide le Alpi Retiche occidentali dalle Alpi Retiche meridionali. Il passo si trova all’interno del Parco nazionale dello Stelvio.
La strada statale omonima SS38 che lo attraversa, collegando Bormio e la Valtellina con Trafoi e la val Venosta, conta ben 48 tornanti sul versante altoatesino e 36 su quello lombardo.
Su tutti i versanti, il passo rimane chiuso durante l’intero periodo invernale tra ottobre e maggio.
NB durante il periodo austro-ungarico il passo era sempre aperto e veniva pulito da spalatori a mano anche in pieno inverno.
Lo Stelvio è da sempre un importante collegamento estivo specialmente per la sua vocazione turistica, ma anche perché meta ambita di ciclisti e scooteristi e motociclisti.
Stelvio 2758 mslm l’avvicinamento
Io e Anna siamo partiti da Cazzago SM, piccolo comune in franciacorta dove le bollicine la cantano lunga. Abbiamo percorso le stradine franciacortine. Abbiamo quindi percorso la sponda bresciana del lago d’Iseo fino a Pisogne e quindi su su per la Val Camonica fino a Edolo.
Per chi ha tempo a disposizione può fermarsi a Capodiponte a visitare i Pitoti, noti come incisioni rupestri. Primo sito UNESCO in Italia.
Da lì abbiamo cominciato la scalata verso il passo o la cittadina di Aprica,
un saliscendi da Edolo (BS) a Tresenda (SO).
Una sosta a Tirano per filmare il trenino rosso del Bernina era d’obbligo.
Quindi su fino a Bormio e quindi ai piedi dello Stelvio.
La scalata
La salita è spettacolare, alterna parti semplici a tratti impegnativi. Nulla di impossibile, ma un po’ di destrezza sulla sella e una guida concentrata e attenta aiutano.
La prima parte è una bella salita in una valle ricca di pini, abeti, aceri, faggi e molto altro, con un po di fortuna si vedono poiane e aquile e altri uccelli.
la seconda parte è impegnativa e i tornanti cominciano a impegnare la guida, le anguste gallerie, scavate nella viva roccia fanno la loro parte. Davanti a te irrompe un muro verticale pieno di tornati e l’adrenalina ti carica ancora di più di attenzione.
I saluti tra motociclisti sono la norma, ma anche gli scooteristi iniziano a salutare, solo le HD non ti cagano, ma questa è la norma.
Ci si rende conto,, ad un certo punto che tutto sta per finire e allora ti fermi a scattare qualche fotografia.
Poi ti tocca l’ultimo pezzo un pianoro con alcuni tornanti e poi ci sei 2758 mt raggiunti. il caffè è d’obbligo