Provenza Alte alpi – Monginevro – Passo Lautaret – Colle du Galibier

Brescia, Provenza Alte alpi – Monginevro – Passo Lautaret – Colle du Galibier

Primo giorno 

Con i soliti amici Sandro, Cinzia, Annamaria e il sottoscritto, abbiamo deciso che questo è l’anno di Briancon (Brianzoni che brutta traduzione) e che nei dintorni dormiremo esatSalle-les-alpestamente a la Salle-les-alpes per visitare subito Monginevro – Passo Lautaret – Colle du Galibier.

La mostra meta sono le alpi e i passi nei dintorni. Grufoliamo un po’ su strade da moto (fidato amico di tanti viaggi) e alla fine ecco fatto, il diario di viaggio è pronto.
Il ns. itinerario comprenderà un passaggio dal Monginevro scarico materiale vario a La Salle-les-alpes, che sarà sempre il ns punto di partenza e arrivo giornaliero.

Sul mio diario riporto sempre il chilometraggio andata e ritorno previsto, ma mai rispettato per le numerose deviazioni volute e/o causali per visite varie.
64 km x Passo Lautaret, passo Galibier,
60 km passo dell’Isoard,
30 km passo Granon
140 km Lago di Serre-Ponçon, usando la bella strada tra i boschetti sul lato sinistro del fiume, << I balconi sulla Durance (un fiume)>> chiamata anche la strada dell biciclette,
140 km colle dell’Agnello.

Dopo aver percorso la A4 Brescia – Milano – Torino ci infiliamo in val di Susa e finalmente Monginevro e Briancon.

Stanchi, ma decisi, posiamo armi e bagagli al ns Hotel familiare a Salle-les-alpes e dopo un sorso d’acqua, Via e gas ai motori.

-64 km x Passo Lautaret, passo Galibier, svolta secca sulla D1091 e via in direzione Grenoble. Strada tranquilla con curvoni e pochi tornanti.
Perché una volta che ci si è lasciati alle spalle i noiosi Paesi come la Salle-les-alpes o Le-Monetier-les-bains, la D1091 inizia a diventare curvosa, nervosa, con curve da baciare dolcemente e panorami interessanti. Il variare della quota si fa sentire e l’aria diventa frizzante.

Arriviamo al Col de Lautaret e subito a destra abbiamo il bivio per il GALIBIER. La D1091 ha il compito di scaldare le gomme, rispettando i limiti ovviamente.
Svoltiamo e davanti a noi un’anonima strada D902: la salita del Galibier. Conosco il Galibier, alcuni anni addietro l’ho scalato sotto un acquazzone gelato misto neve e la sommità era chiusa, allora avevamo preso la galleria essendo il valico chiuso.

Balbetto qualcosa ad Annamaria e ai compagni di viaggio: pronti VIA!

Non voglio perdermi nemmeno un attimo della salita e chi mi conosce dirà che è ovvio visto la mia tranquillità alla guida. Tanto è vero che decido sempre per una velocità divertente ma sicura, mai veloce e incosciente. Cambio modo di guida, passo dal cambio semiautomatico al cambio manuale al manubrio; mi sono dimenticato: ho una Honda INTEGRA 750, dispongo di un cambio DCT, una soluzione eccezionale.
Non so il perchè della nomea del Col Du Galibier, sarà la strada con panorami particolari, viste molto aperte e strapiombi che da un lato chiedono prudenza dall’altro grandi distese di sassi. La pendenza si sente e il motore, l’aggredisce con convinzione a bassi giri come a lasciarci godere il suono soffuso del freddo vento. Massimo rispetto.

Siamo a 2.642 metri.

Eccoci qua, questa volta la cima è conquistata e la galleria, qualche

centinaio di metri sotto lasciata a se stessa. Il meteo ci chiama a rapporto, le prime goccie cadono e noi, inforcate le immancabili tutte antiacqua, ce ne torniamo a valle. Salutiamo col Lautaret e direzione Salle-les-alpes contenti e ricchi della nostra prima giornata.

 

Ora, doccia e poi cena fuori.

Buona strada

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